Ho iniziato a muovere i primi passi nella professione da solo nel 2007, quando mio padre se ne andò. Ricordo molti dei suoi insegnamenti, in linea con quelli dei principali economisti ed analisti dei mercati, ascoltati durante l’università ed i master che ho frequentato. Uno, il più importante, il più semplice, spesso dimenticato era ed è:
i mercati solo due cose fanno: salgono e scendono. Si chiama volatilità.
E’ per questo motivo che in situazioni di mercato come quella attuale è bene riflettere sulla programmazione finanziaria che abbiamo effettuato per poter valutare se e come utilizzarla. Molti lo definiscono “back to basics”, ritorno alle origini, cioè un ripercorrere insieme ciò che abbiamo già affrontato in passato e come lo abbiamo gestito e superato (anche perché negli ultimi 20 anni direi che abbiamo gestito situazioni ben peggiori di questo “secondo Trump”).
2007 – 2008 mutui subprime e Lehman Brothers
- La BCE innesca il quantitative easing per cercare di lenire l'impatto di quella che è stata ribattezzata “grande recessione”
2011 Crisi del debito sovrano in Europa - La grande recessione è tra le cause che innescano un'ulteriore crisi, quella del debito sovrano. Nel tentativo di fronteggiare le difficoltà economiche, gli Stati avevano appesantito il proprio debito
- Il presidente della BCE Mario Draghi pronuncia l'ormai storico discorso del “whatever it takes” per dimostrare gli sforzi che saranno messi in campo per difendere la tenuta dell'Eurozona. I mercati si stabilizzano e si riprendono
2015 Crisi del Dragone (Cina) - La salita del mercato alimentò nuova crescita, nonché l’afflusso alle borse di maggiori risparmi privati di giovani e famiglie. Il 12 giugno 2015, come da molti analisti atteso, iniziano le prese di profitto, tradottesi poi in un’ondata di vendite.
- è arrivata l’azione delle autorità, che abbassarono i tassi di interesse e diramarono l’appello alle aziende statali di non vendere le proprie azioni attenuando il calo e favorendo la regolamentazione e la ripresa del mercato
2020 – Pandemia Covid
- le autorità finanziarie hanno lavorato congiuntamente per salvaguardare tutti i settori merceologici dal blocco imposto e necessario, creando le basi per la stabilità e ripresa dei mercati
2022 – 2023 guerra russo ucraina – inflazione galoppante e cattiva (aumento del costo delle materie prime) uno dei peggiori anni finanziari di SEMPRE
- TUTTE le banche centrali si sono adoperate per gestire il dramma, agendo sui tassi di interesse e utilizzando tutti i loro strumenti per cercare di arrivare a stabilizzare la situazione estremamente complessa e pericolosa. Ad ottobre 2023 finalmente i numeri grandi (Pil, inflazione, indici di produzione industriale) iniziano a “quadrare” e si innesca una ripresa economica importante e determinante
Ogni situazione critica è sempre stata gestita perché l’economia globale nel tempo cresce sempre
Ad ogni situazione critica si sono susseguiti nuovi equilibri, base della crescita
I mercati sono scesi e poi risaliti
Come utilizzare ciò nella nostra programmazione? Con il METODO che abbiamo sempre adottato:
Lavoriamo con progetti di investimento ancorati al TEMPO
Utilizzare liquidità ed obbligazionario (tipiche dei progetti di breve e medio termine) per comprare un poco delle risorse investite in quelli di lungo termine
Poco per volta perché non sappiamo ad oggi a che punto siamo sui mercati, potrebbero calare ancora.
Per questo è bene concordare insieme il tipo di approccio quantitativo.
PIANO DI ACCUMULO
Apro una piccola parentesi sulla estrema utilità che ha investire anche in maniera sistematica. Programmare un investimento periodico, mensile, sui mercati azionari, pertanto destinato ad un progetto di lungo termine (per noi o i
nostri figli ad esempio), non solo è sempre premiante, ma in momenti come questi dovrebbe essere intensificato perché comprare sui cali di mercato permette di avere un numero di quote investite maggiori (costano meno) che, quando i mercati riprenderanno, saliranno in maniera esponenziale: questo è un piano di accumulo su un fondo tech iniziato nel 2015 ad oggi (ne sono successe di cose in questi 10 anni…) 3k versati inizialmente e poi 200€ al mese: versati 24k, ottenuti 75k. Parla da solo:
Infine, dopo 20 anni, non mi dilungherò sul rispondere a chi ritiene di “Usciamo e poi rientriamo quando le cose vanno bene”. Dovremmo ormai tutti sapere che il timing sui i mercati finanziari è impossibile, nessuno sa “quando è che le cose andranno bene”.
Con la programmazione che mettiamo in atto, abbiamo sempre gestito e superato tutto.
Succederà anche stavolta, con metodo.
I mercati scendono e salgono, con metodo ed una programmazione strutturata e robusta basata sul tempo, volatilità e rendimento, riusciamo sempre a gestirne le dinamiche.
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