Non di rado qualcuno si avventura a commentare la correzione del momento con parole non lontane dal concetto “questa volta sarà diverso”; ogni volta però con una programmazione strutturata se ne esce vincitori.
Mi spiego meglio. Tutte le correzioni hanno sempre elementi in comune:
un aumento della volatilità
poca visibilità in termini di durata
se ne esce meglio con un aumento della esposizione azionaria
Ad ogni crisi/correzione segue sempre un momento di tranquillità e poi di ripresa, un momento questo in cui una maggior esposizione azionaria ci consente di capitalizzare meglio i rendimenti del mercato.
Se ci soffermiamo un attimo è abbastanza banale. La nostra educazione finanziaria ci ha insegnato nel tempo che anche durante le correzioni "rimaniamo investiti", consapevoli che il mercato ci sta portando delle perdite. Anche aspettare è una strategia, purché le risorse allocate su strumenti che perdono siano state pianificate e concordate in sede di programmazione finanziaria.
Tuttavia se immaginate di affrontare una correzione finanziaria con un portafoglio 50% azionario e 50% azionario e per colpa del calo dei mercati la parte azionaria si contrae al 40%, si capisce come sia normale che la velocità con cui il portafoglio è calato sia maggiore rispetto a quella di quando i mercati si riprenderanno. Se non intervenissimo sarebbe normale l'assunto "quando i mercati perdono, il portafoglio perde molto, quando i mercati guadagnano il portafoglio guadagna poco". Spero tutto chiaro fino a qui.
E' proprio per questo motivo che serve a monte una pianificazione strutturata in questo senso, e cioè che tenga conto che i mercati affronteranno delle correzioni e che, durante queste, poco per volta devo ricomprare azionario. Ma non solo per dare forza al recupero, quanto perché comprando durante i cali del mercato (detto anche "annacquamento") compro meglio, compro più quote e matematicamente fornisco una base imponibile al portafoglio più ampia che si valorizzerà più velocemente nelle giornate di recupero.
MA NON BASTA
Acanto a questa analisi QUANTITATIVA serve, ed è molto più importante, una analisi QUALITATIVA. Il nostro comportamento ci potrebbe far compiere delle scelte molto sconvenienti, sulle quali mi sono già espresso in passato. Non SBAGLIATE, ma SCONVENIENTI, magari vendendo durante i cali convinti di poter rientrare "quando le cose vanno bene".
Come evitare queste scelte sconvenienti? Con una programmazione a monte robusta e ben strutturata e monitorata che tenga conto che i mercati affrontano momenti ciclici nei quali è spesso necessario consolidare i guadagni al pari di come è necessario comprare durante le correzioni, utilizzando nuove risorse liquide oppure o anche la parte obbligazionaria già investita, che possiamo convertire in azionario... a piccole dosi...
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