Stiamo per entrare nell’ultimo quadrimestre del 2025 e da inizio anno si sono susseguite notizie ed accadimenti che hanno condensato in pochi mesi molte emozioni che normalmente noi investitori proviamo nel corso invece di numerosi anni.
Emozioni che abbiamo già provato e superato, ma che ritornano.
Dalla loro gestione dipende la nostra serenità.
Dalla loro gestione dipende l’andamento del nostro patrimonio.
Sembra una esagerazione ma non è così. Spesso vengono compiute scelte dettate più dall’emotività piuttosto che da una pianificazione consapevole e razionale.
Di questo si argomenta negli scritti dello psicologo Daniel Kahneman, considerato il padre dell'economia comportamentale, insignito del premio Nobel per l'economia nel 2002 per gli studi condotti, così come in quelli di Richard Thaler, premio Nobel per l’economia nel 2017.
Euristiche e bias cognitivi – D. Kanneman
Misbehaving - La nascita dell'economia comportamentale R. Thaler
Siamo messi a dura prova da molti fattori (non in ordine):
il nuovo presidente americano
la novità sui dazi
la guerra Russo Ucraina
la guerra in medio oriente
la reazione immediata ed avversa dei mercati finanziari
la FED che non taglia i tassi
il debito pubblico americano in aumento
i nuovi accordi commerciali
la Cina con le nuove rotte commerciali
gli impatti su oro e farmaci dovuti ai nuovi dazi
la diplomazia per evitare la prosecuzione dei conflitti
l’inflazione stabile in USA ed in diminuzione in Europa
la FED che interverrà sui tassi in funzione della crescita economica USA
i mercati finanziari più stabili ed in crescita
il cambio euro dollaro a nostro sfavore in termini di andamento
Per ognuno di questi punti possiamo approfondire molto, moltissimo, andando a considerare anche tecnicamente gli impatti che ogni singola voce ha sui mercati finanziari ed altri beni come immobili e partecipazioni societarie ad esempio, ma soprattutto sui NOSTRI INVESTIMENTI.
Alla luce delle analisi svolte possiamo intervenire in termini di “rifinitura” del portafoglio, sempre tenendo ben presente gli obiettivi che avevamo “messo a terra”, la nostra pianificazione ed il nostro profilo di rischio, ma senza farci prendere dal panico o dall’euforia del momento (vendere tutto a marzo aprile in concomitanza dei dazi annunciati, oppure comprare a capofitto poco dopo, vedendo i mercati in rapidissima ripresa).
Dopo tutti questi anni di lavoro insieme, credo si possa convenire, che il miglior alleato per un investitore sia il TEMPO. Ma non banalmente aspettare. Anche. Ma non solo. Necessariamente, per il semplice susseguirsi, più rapido rispetto a prima, di eventi che possono dare direzionalità ai nostri investimenti, sono consigliabili piccoli interventi propedeutici alla crescita dell’investimento stesso.
Aver deciso di conservare su strumenti prudenti una parte di quanto saremmo stati disposti ad investire su settori più rischiosi, ha permesso ad esempio a marzo-aprile (durante lo shock provocato dalle notizie sui dazi) di avere la possibilità di spostarne una parte su azionario.
Non è ottimismo miope, sono ormai dati statistici e storici. Nel Tempo l’azionario cresce. Sempre. A prescindere dagli eventi turbativi che puntualmente si susseguono nella storia.
Non cresce senza soluzione di continuità, giorno per giorno, ma cresce.
Per evitare “malesseri” o situazioni di disturbo è bene programmare preventivamente una correzione, per poter intervenire sfruttando la volatilità del mercato, perché la finanza è materia complessa e spesso presentata in maniera pomposa, ma in realtà i mercati sempre solo e soltanto due cose semplici possono fare: scendere e salire.
E’ capitato che a distanza di molti anni, si constati come l’investimento sia cresciuto “poco”. Poco rispetto alle aspettative intendo...
Sebbene non sia obbligatorio seguirlo pedissequamente, se analisti, statistici ed economisti affermano, scrivono ed indichino negli innumerevoli testi di economia e finanza, che si deve investire in azionario qualora si deterrà un investimento per molti anni, un motivo c’è.
Sono infatti i mercati azionari i motori dell’economia mondiale ed anche i motori dei nostri investimenti.
Senza timori, purché ben compresa la volatilità del settore e con una programmazione strutturata, l’azionario è fondamentale per investimenti di medio - lungo termine effettuati per noi o chi verrà dopo di noi.
Programmare nel tempo, con obiettivi concreti misurabili e monitorabili, è l’unico modo per poterli approcciare ma SOPRATTUTTO per evitare scelte sconvenienti dettate dalle emozioni del momento.
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