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La creazione di un portafoglio di investimento è uno degli aspetti più interessanti (ed affascinanti, almeno per me) della mia professione. E’ edificante perché in esso si traducono le aspettative, i desideri, i progetti di ognuno di noi…

Considerando che alla base ci sono degli elementi imprescindibili e diversi per ognuno:

·        i progetti e le aspettative

 ·        l’orizzonte temporale che siamo disposti a dare all’investimento

·        il profilo di rischio

la struttura di un portafoglio non può essere uguale per tutti.


DIVERSIFICARE

Spesso si è portati a pensare che un solo investimento sia idoneo a realizzare i propri progetti, ma non è così, sarebbe molto rischioso affidare un nostro obiettivo ad un unico strumento finanziario perché la possibilità di perdere è sempre dietro l’angolo… Ecco quindi che emerge un aspetto fondamentale, quello della diversificazione, principio cardine di ogni portafoglio e che veramente mette al riparo i nostri averi dalla volatilità dei mercati. Diversificare significa distribuire gli investimenti in modo equilibrato tra diverse asset class, settori e regioni geografiche al fine di ridurre il rischio e massimizzare il rendimento potenziale. 

SOTTOPROGETTI

Allo stesso tempo sarebbe un errore considerare il totale del portafoglio come un unico investimento quando invece racchiude più progetti o esigenze che, per definizione hanno aspettative, tempi e rischiosità diverse… Pensiamo ad esempio ad un investitore di 40 anni che abbia un investimento legato alla sua previdenza, un altro pensato per un acquisto immobiliare che vorrebbe realizzare nel corso dei prossimi due anni ed un altro ancora sotto forma di piano di accumulo dedicato a suo figlio per quando raggiungerà la maggiore età… tre scenari diversi, tre orizzonti temporali diversi, tre obiettivi diversi, tre rischiosità diverse… Analizzarli nel suo complesso non avrebbe molto senso, lascerebbe indietro la pianificazione effettuata, farebbe perdere di vista il senso stesso di investire.

Così come ognuno di noi, quindi, ha obiettivi tempi ed aspettative diverse, anche all’interno del nostro portafoglio dobbiamo abituarci a strutturare vari “sottoprogetti” in modo da potermi permettere di costruire una struttura robusta, monitorabile e coerente per ognuno di essi.


Cosa è quindi un portafoglio di investimento

E’ un insieme di strumenti finanziari (azioni obbligazioni fondi etf polizze ed altri asset) con caratteristiche diverse in termini di rischio, "scadenza" e rendimento che, combinati nella giusta misura permettono di ottenere un rendimento in linea con le nostre aspettative nel corso del tempo.


Un elemento chiave nel processo di costruzione è la scelta degli strumenti finanziari da includere.

Posto quindi di aver definito le aspettative e l’orizzonte temporale, la scelta degli strumenti diversificati viene determinata da molti indicatori statistici al fine di provare a mantenere il portafoglio sempre il più efficiente possibile. E’ proprio per questo che è necessaria una attenta attività di monitoraggio per verificare che quanto costruito sia sempre adeguato con quanto detto sopra e coerente con lo scenario macroeconomico del momento. Ma non basta…

DE-CORRELARE

Un altro aspetto molto importante nell’ambito non solo della costruzione di un portafoglio efficiente, ma anche nell’attività di monitoraggio ed analisi è quello legato alla correlazione. Se escludiamo anni più unici che rari ma che restano ben impressi nella nostra memoria come il 2022 in cui tutti gli asset hanno perso, avere strumenti decorrelati in portafoglio limita decisamente la possibilità di incorrere in perdite. Esistono momenti in cui ad esempio l’azionario perde mentre invece l’obbligazionario aumenta di valore… attenzione che anche all’interno di ogni asset non tutto si muove nella stessa direzione: anche negli stessi mondi azionari o obbligazionari ci sono molti settori che non seguono lo stesso trend (tecnologia e servizi ad esempio oppure obbligazioni governative europee e obbligazioni corporate dei paesi emergenti) quindi la de-correlazione anche nell'ambito stesso asset è rilevante ai fini della costruzione di un portafoglio.

Non tutto l’azionario quindi ha la stessa rischiosità, così come l’obbligazionario. Il paradosso che rende forse più chiaro quest’ultimo concetto è che l’indice di rischio di un portafoglio 100% obbligazionario è talvolta più alto di un portafoglio 80% obbligazionario e 20% azionario.

RIBILANCIARE

Da ultimo ma non certo meno importante, anzi, è l’attività di ribilanciamento che in parole povere consiste nel modificare periodicamente se necessario il portafoglio in modo che non “esca” dal percorso tracciato e delineato in sede di pianificazione [in momenti particolarmente favorevoli, in cui l’azionario cresce molto, il portafoglio legato ad un particolare progetto di investimento potrebbe ritrovarsi sbilanciato ed occorre intervenire].

ZONA DI COMFORT

Riuscendo a comprendere cosa sia un portafoglio di investimento, quali elementi intervengano per la sua composizione al fine di crearne diversi e ognuno dedicato ai nostri differenti obiettivi finanziari, tarati quindi su un profilo di rischio finanziario ma diversificati sia in base al tempo che alle aspettative, è molto meno probabile commettere errori di tipo emotivo o impulsivo.

E’ importante dunque individuare una sorta di “zona di comfort” nell’investimento e sono certo che una corretta pianificazione aiuti chiunque a determinarla e soprattutto controllarla.

Va da sé che la mia attività di consulente finanziario non consiste solo nella creazione di un portafoglio di investimento ma inizia a monte, cercando di aiutare a definire la tolleranza al rischio, il tempo e le aspettative per poterti permettere di avere una gestione finanziaria serena.

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